PERCHÈ SCEGLIERE UN INTERVENTO BASATO SULL'ABA?
Behav Anal Pract. 2011 Summer; 4(1): 72–79.
doi:  10.1007/BF03391777
The Top 10 Reasons Children With Autism Deserve ABA

Mary Beth Walsh, madre di un ragazzo con diagnosi di autismo, è autrice dell’articolo “The top 10 reasons children with autism deserve ABA” all’interno del quale presenta in modo chiaro, semplice ma efficace alcuni dei motivi per cui le famiglie dovrebbero iniziare un intervento basato sull’Analisi Comportamentale Applicata.
Ecco alcune note di invito alla lettura:


Esistono molte evidenze scientifiche che dimostrano che l’ABA funziona, molto di più rispetto a qualsiasi altro tipo di intervento o trattamento.
Se i bambini ricevono un intervento precoce, di qualità, intensivo ed evidence-based possono riuscire a imparare nuove abilità, consolidare quelle possedute ed essere più indipendenti.

L’ABA è una scienza ed è basata sulle evidenze scientifiche: è efficace nel promuovere la comunicazione, la partecipazione attiva al contesto scolastico e molte altre abilità comprese quelle di autonomia e di indipendenza. Queste ultime, possono aiutare i ragazzi ad interagire in modo efficace con il proprio contesto di vita quotidiana, anche quando i loro genitori non ci saranno più (aspetto che preoccupa solitamente molti genitori). L’ABA, è inoltre in grado di insegnare anche le abilità sociali necessarie per fare amicizia, sia a bambini vocali che non vocali.

Favorire l’emergere di abilità legate all’interazione e all’inserimento sociale all’interno di una comunità, permette al bambino di entrare in contatto con nuove esperienze, promuovendo nuove forme di apprendimento regolate dal contesto. Un intervento basato sull’ABA può essere utile sia a bambini che possiedono un buon utilizzo del linguaggio sia a bambini che, a livello linguistico, non riescono ad esprimersi fluentemente. Inoltre, abilità apparentemente divergenti dal potenziamento di specifiche capacità interazionali (es: saper tenere una palla in mano, saper prendere la palla, lanciare una palla) possono essere un mezzo molto efficace per promuovere le abilità necessarie per fare amicizia perché conducono ad infinite possibilità di scambio.
Per insegnare queste preziose abilità è necessario individuare sia le preferenze che i punti di forza del bambino, da una parte per aiutare il bambino, dall’altra per guidare i genitori nell’utilizzare il modo più efficace per relazionarsi con i loro figli, sostenendo il loro apprendimento. Conoscere le preferenze del bambino, i suoi punti di forza e di debolezza ci permette di costruire un progetto di intervento individualizzato che risponda ai bisogni educativi del singolo bambino e della famiglia, tenendo in debita considerazione il contesto di cui fa parte. Tutto questo ci può aiutare ad ottimizzare il tempo e ad investire sulle risorse e le capacità che ogni bambino possiede!

 Si evidenzia, nell’articolo, quanto i genitori siano gli attori principali nell’insegnare ai propri bambini, abilità importanti che i loro figli utilizzeranno nel corso della vita: abilità sociali, relazionali, abilità di autogestione etc.
L’obiettivo principale di qualsiasi genitore è, infatti, proprio quello di aiutare i propri figli ad accrescere ed ampliare le proprie capacità, risorse e potenzialità nella loro massima espressione. Nel caso di famiglie di bambini autistici purtroppo, tutto ciò che riguarda il ruolo genitoriale vira verso il suo aspetto più estremo, configurandosi come genitorialità complessa (Blackledge e Hayes, 2006). L’ABA fornisce supporto educativo ai genitori e fornisce strumenti che garantiscono al bambino l’opportunità di raggiungere il suo massimo potenziale; se si prende in considerazione il contesto formativo, non soltanto in riferimento al numero di ore di terapia ma come contesto globale in cui si favorisce il processo di apprendimento, le figure genitoriali rivestono un ruolo preminente. I genitori dovrebbero, dunque, essere sufficientemente informati sulle basi dell’intervento di tipo comportamentale per essere in grado di cogliere ogni opportunità di insegnamento attraverso il potenziamento e l’esercizio delle abilità emergenti del bambino.
Dagli anni ’60, si è assistito ad un rapido cambiamento di percezione sul modo in cui veniva visto un bambino con autismo: da una parte veniva dipinto e rappresentato, come pericoloso e non in grado di avere alcun tipo di contatto umano con gli altri e dall’altra, in epoca contemporanea, è stato rappresentato come geniale, dotato di superpoteri ed in possesso di capacità soprannaturali. In entrambe le descrizioni si trascura l’esistenza dell’individuo autistico come essere umano in quanto tale, sottolineandone esclusivamente la sua diversità. L’ABA, proprio per il fatto di essere una scienza, è scrupolosamente attenta ai bisogni individuali del singolo individuo e, attraverso l’identificazione sia dei punti di forza che dei punti di debolezza, è in grado di fornire istruzioni per la costruzione di un curriculum appropriato e centrato sul bambino.
Nella realtà, di fatto, l’ABA è in grado di aiutare i bambini con autismo poiché anche loro seguono gli stessi processi di apprendimento di tutti gli esseri umani; le numerose evidenze scientifiche sul modo in cui impariamo, ci guidano anche in questo ambito, proprio perché l’apprendimento segue le stesse leggi in ciascun individuo

In ultima analisi, ci si serve di un intervento fondato sull’ABA per promuovere le competenze più adatte per ciascun bambino al fine di favorire un inserimento sociale futuro, di rendere i bambini quanto più indipendenti possibile dai genitori e fare in modo che ciascuno di loro venga supportato dalla comunità di appartenenza. Uno degli obiettivi che ci si propone, quindi, sarà centrato sulla capacità di stare bene in comunità.

L’intervento comportamentale è la via preferenziale per raggiungere i migliori livelli di competenza; attraverso di essa, rinforzando comportamenti target per approssimazioni successive, si giunge a sviluppare una “self-advocacy” ovvero autoaffermazione intesa come capacità di esprimere, condividere i propri bisogni e mettere in atto azioni per il loro perseguimento.

L’articolo, a cui si fa riferimento, conclude:

“Ogni bambino merita la possibilità di mostrare agli altri tutto ciò di cui è capace; ogni bambino merita di imparare tutto ciò che può imparare; ogni bambino con autismo merita un intervento efficace e comportamentale”