LA JUNGLA DELLA FORMAZIONE IN ABA
Il campo degli interventi e della formazione dei professionisti per l'autismo è diventato da tempo una jungla. Accanto a professionisti seri ci sono troppi esperti autoproclamati, privi di formazione adeguata, che producono, oltre ai danni personali, ai bambini e alle loro famiglie, danni culturali, di immagine dell'ABA. I primi sono talmente gravi che non c’è bisogno di aggiungere alcunché. I secondi sono particolarmente gravi in un momento in cui gli interventi scientifici sostenuti da evidenze si stanno finalmente affermando anche in Italia, non senza reazioni stizzite e goffi tentativi di autoaccreditamento scientifico.
Nella formazione, la figura del tecnico, necessaria per costruire una piramide di professionisti in grado di erogare interventi sostenibili oltre che efficaci, ha fatto scoppiare un mercato di piccoli clerici vagantes che propongono formazione con budget low cost. Anche quando queste persone abbiano avuto una buona formazione (molte escono dai master IESCUM), c'è un equivoco di fondo: aver imparato, e quindi potere applicare un intervento, non significa saperlo insegnare. Un neolaureato in medicina, una volta superato l’esame di stato, può esercitare la professione medica ma non è diventato professore di clinica medica. Ancor più semplicemente: un neo-patentato può legalmente guidare una vettura ma non può aprire una scuola guida.
Vorrei sottolineare, ancora una volta, che l'ABA non è una tecnica, non è meccanica, non è uguale per tutti: è l'applicazione, individualizzata e contestualizzata, di una scienza, su esseri umani fragili.
Paolo Moderato
Presidente IESCUM