Indicatori di autismo
In letteratura sono stati identificati diversi sintomi che possono rappresentare indicatori precoci di autismo a cui è bene prestare massima attenzione.
 
Data la varietà della sintomatologia autistica non sempre devono essere presenti tutti gli indicatori di seguito elencati per procedere ad effettuare un approfondimento psicodiagnostico.

Se sono presenti tutti o alcuni di questi sintomi si consiglia, comunque, di rivolgersi a uno specialista.
 
Quelli più comuni e maggiormente riportati in letteratura sono:
•    Difficoltà a instaurare contatto oculare;
•    Difficoltà a seguire con lo sguardo oggetti o persone in movimento;
•    Assenza di sorriso sociale;
•    Assenza di gesti comunicativi come indicare, salutare con la mano ecc..;
•    Difficoltà a girarsi quando i genitori chiamano il bambino per nome;
•    Assenza di comportamenti appropriati per richiamare l’attenzione degli altri;
•    Difficoltà a esternare manifestazioni di affetto o a riceverle da altre persone;
•    Assenza di interessi sociali e di dimostrazione di affetto;
•    Assenza del comportamento di allungarsi per essere preso in braccio;
•    Assenza del comportamento imitativo;
•    Difficoltà a mettere in atto giochi con altri bambini;
•    Difficoltà a richiedere aiuto o oggetti/attività desiderati;
•    Difficoltà a spostare l’attenzione da un oggetto quando altamente gradito,
•    Risposte di disagio eccessive;
•    Tendenza a fissarsi su particolari oggetti presenti nell’ambiente per periodi prolungati;
•    Interesse particolare per alcune stimolazioni sensoriali.
I campanelli di allarme variano, spesso, sulla base dell’età del bambino (Thompson, 2007).
Di seguito ne riportiamo alcuni:
Prima dei 6 mesi
•    Assenza di sorrisi o manifestazioni di affetto, espressioni gioiose;
•     Contatto oculare ridotto o assente.
A 9 mesi
•    Assenza della condivisione dell’attenzione, sorrisi ed espressioni facciali.
A 12 mesi
•    Assenza della lallazione.?
•    Assenza di gesti di condivisione: indicare, mostrare, raggiungere.
•    Difficoltà a orientarsi quando chiamati per nome.
A 16 mesi
•    Assenza di parole o presenza di un numero di parole molto ridotto.
A 24 mesi
•    Assenza di frasi a due parole dotate di significato (non si considerino le ripetizioni).
A qualunque età
•    Perdita di abilità precedentemente acquisite: lallazione, prime paroline, abilità sociali;
•    Evitamento del contatto oculare;
•    Preferenza consistente per la solitudine;
•    Difficoltà a comprendere le emozioni delle persone;
•    Ritardo nello sviluppo del linguaggio;
•    Ripetizione persistente di parole o frasi (ecolalia);
•    Difficoltà ad accettare cambiamenti nelle routine;
•    Interessi ristretti;
•    Comportamenti ripetitivi (per esempio sfarfallare, girare su se stessi…)
•    Reazioni intense e inusuali a suoni, sapori….
Per approfondimenti: Moderato, P. (2019). Mio figlio non parla è autismo?. Firenze: GiuntiEdu.

mio figlio non parla Moderato


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