La diagnosi di autismo viene solitamente formulata tra i 24 e i 36 mesi di età. Anche se è difficile formulare una diagnosi prima di questa età, è però possibile identificare alcuni segnali di allarme dell’autismo già a partire dai primi mesi di vita del bambino.
La letteratura scientifica internazionale è concorde nel sottolineare l’importanza di effettuare una diagnosi precoce già tra i 12 e i 13 mesi (Fombonne e De Giacomo, 2000) e comunque prima dei 3 anni di età (Charman et al., 1997; Cox et al., 1999; Lord, 1995; Stone et al., 1999). Potere identificare precocemente l’autismo consente di intervenire in una fase di vita in cui il cervello è dotato di una certa plasticità e consente quindi di ottenere una maggiore efficacia degli interventi per quanta riguarda il funzionamento adattativo dell’individuo.
Il ruolo dei genitori nell’identificazione dei primi sintomi è cruciale.
Sono loro i primi a notare alcune stranezze nel comportamento o ritardi nell’acquisizione di alcune tappe evolutive fondamentali.
La conoscenza da parte dei genitori di alcuni indicatori precoci dell’autismo consente loro di osservare con occhio critico il comportamento del figlio e di rivolgersi al pediatra e a uno specialista per effettuare una valutazione approfondita.