Discrete Trial Teaching |
Il DTT (insegnamento per prove discrete) è stato introdotto da Lovaas negli anni ’70 e, tra le componenti metodologiche procedurali, è quello più conosciuto.
Il DTT permette di insegnare al bambino diverse abilità (cognitive, sociali, comunicative, di gioco, di autonomia) ma al tempo stesso lavora sull’incrementare aspetti che risultano essere deficitari nei bambini con autismo: attenzione, motivazione, discriminazione tra stimoli rilevanti (stimulus control), generalizzazione, rapporto causa-effetto, comunicazione. L’insegnamento per prove discrete è costituito dall’apprendimento senza errori, ovvero l’operatore dà un aiuto (prompt) al bambino per impedirgli di sbagliare questo gli consente di apprendere nuove abilità senza sbagliare. Questo aiuto viene via via ridotto fino ad arrivare a portare il bambino a svolgere l’abilità autonomamente. L’insegnamento mediante prove discrete è un insegnamento che avviene in ambiente strutturato e massimizza le opportunità di apprendimento del bambino ripresentando più volte alcune attività che si vogliono insegnare al bambino e consegnando un rinforzatore se il bambino emette il comportamento corretto da solo o aiutato. |
Natural Environmental Teaching |
Il NET (Natural Environmental Teaching), come suggerisce il termine stesso, è un tipo di insegnamento che avviene in ambiente naturale ovvero consiste nello sfruttare e/o ricreare situazioni di vita quotidiana per fornire opportunità di apprendimento al bambino, partendo dagli interessi e motivazioni del bambino stesso.
La caratteristica distintiva di questo tipo di insegnamento consiste nel fatto che l’operatore segue la motivazione del bambino e propone attività oggetto di insegnamento durante attività altamente gradite al bambino. Avviene sostanzialmente durante attività di gioco e/o di vita quotidiana durante le quali l’operatore, avendo chiari gli obiettivi su cui sta lavorando, insegna le abilità target partendo dalla motivazione del bambino. Un’altra caratteristica distintiva del NET consiste nel suggerire sempre richieste di difficoltà leggermente superiore rispetto alle capacità attuali del bambino in modo da promuovere gradualmente l’acquisizione di abilità sempre più complesse rispettando i tempi di apprendimento del bambino e supportando il percorso di apprendimento del bambino con il giusto apporto di aiuto. |
Verbal Behavior Teaching |
Il VBT Verbal Behavior Teaching è una procedura di insegnamento del comportamento verbale che basa le proprie procedure sui principi proposti da Skinner nel libro “Verbal Behavior” (1957). L’analisi de linguaggio proposta da Skinner in questo libro è un’analisi funzionale del linguaggio, ovvero Skinner considera il linguaggio al pari di qualsiasi altro comportamento che può pertanto essere analizzato sulla base della contingenza a tre termini, cioè della relazione tra antecedente, comportamento e conseguenza.
Ciò che interessa a Skinner non è quindi tanto ciò che il bambino pronuncia e come lo pronuncia quanto la funzione che quello specifico comportamento verbale ha: (ottenere qualcosa di gradito, ricevere un rinforzatore sociale ecc..) e in risposta a quale antecedente viene emesso. Su questa base Skinner identifica diversi operanti verbali, tra cui: Il mand (il bambino ha fame chiede il biscotto e ottiene come conseguenza la consegna del rinforzatore); l’ecoico (il bambino ripete ciò che l’adulto dice e riceve come conseguenza il rinforzatore sociale l’adulto dice “biscotto” il bambino ripete “biscotto”) tact (il bambino vede un oggetto, lo denomina e riceve come conseguenza il rinforzatore sociale per esempio vede un biscotto e dice “biscotto” ma non lo vuole) e l’intraverbale (il bambino risponde a una domanda posta da un’altra persona per esempio che cosa mangi a colazione? E dice “biscotto). Il VBT consiste nell’implementazione di diversi training che promuovono lo sviluppo di tutte queste diverse componenti del linguaggio sia mediante l’insegnamento in ambiente naturale che in ambiente strutturato. |