L’ABA è un approccio scientifico che ha una lunga storia fondata sul comportamentismo come filosofia della scienza e sull’analisi sperimentale del comportamento.
Il termine Applied Behavior Analysis (Analisi Comportamentale Applicata-ABA) appare per la prima volta formalmente nel 1968 nella rivista JABA – Journal of Applied Behavior Analysis su cui Baer, Wolf e Risley pubblicano un interessante articolo considerato fondativo dell’ABA: “Some current dimensions of Applied Behavior Analysis”, articolo in gli autori mettono in evidenza le caratteristiche fondanti dell’ABA.
La nascita dell’Analisi Comportamentale Applicata può, però, essere fatta risalire prima, nello specifico agli anni ’50-’60 quando alcuni studiosi (Skinner, Bijou, Baer, Lindsey) iniziano ad applicare i metodi dell’analisi sperimentale del comportamento al comportamento umano.
Questi primi autori dimostrano che i principi del comportamento che erano stati messi in luce nel corso di circa 50 anni di studi da studiosi comportamentisti e che erano stati indagati solo in laboratorio, potevano assolutamente essere applicati al comportamento umano, ponendo, così, le basi per la nascita dell’Analisi Comportamentale Applicata.
A partire da questi primissimi studi si assiste al nascere di esempi di applicazioni di procedure di analisi comportamentale applicata in ambito clinico (sia in età evolutiva che per gli adulti) e alla nascita di alcuni corsi di studi universitari. Altri contributi molto importanti sono stati quelli di Lovaas, uno studioso norvegese che nel 1965 ha realizzato un progetto (UCLA) nel corso del quale ha implementato le poi diventate famose, prove discrete (DTT) e il contributo di Michael (1982) il quale ha introdotto e sottolineato l’importanza dell’operazione motivazionale, variabile tenuta oggi in grande considerazione dagli analisti del comportamento soprattutto quando mettono in atto training per l’insegnamento del comportamento verbale.