PER APPROFONDIRE
ALCUNE PRECISAZIONI SUL CONCETTO DI GUARIGIONE DALL'AUTISMO
Partiamo da queste parole per provare a spiegare, a chi vuole capire, al di fuori della voglia di polemiche che caratterizza molti blog sul tema dell'autismo, che cosa significhi "guarire" dall'autismo.

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Disturbo dello Spettro dell’Autismo
L’autismo è un insieme di condizioni neuroevolutive eterogenee, caratterizzate dall’insorgenza precoce di difficoltà nella comunicazione sociale e da comportamenti e interessi inusuali, rigidi e ripetitivi (Moderato, 2019). I sintomi si manifestano nei primi tre anni di vita del soggetto. I bambini con autismo presentano difficoltà nello sviluppo linguistico e comunicativo, nelle abilità socio-relazionali e presentano spesso modalità di comportamento e interessi ristretti e stereotipati (Linea guida per l’autismo).

È un disturbo che, solitamente, accompagna il soggetto lungo tutta la traiettoria evolutiva, modificandosi, evolvendo e cambiando grazie alla complessa interazione tra fattori biologici e interazioni con il contesto sociale di riferimento.

La diagnosi precoce e l’intervento comportamentale intensivo e precoce favoriscono l’evoluzione positiva del disturbo e l’apprendimento di abilità comunicative, relazionali, sociali, cognitive, accademiche, di gioco e di auto-accudimento, migliorando le possibilità di adattamento al contesto di vita quotidiana da parte del singolo individuo (Eikeseth et al., 2002; Thompson, 2012).

Il DSM-5 (APA, 2013), parla di Disturbi dello Spettro dell’Autismo in riferimento a due grandi aree di sintomi: “Deficit Socio-Comunicativi” e “Interessi Ristretti e Comportamenti Ripetitivi”. 

Nello specifico il DSM 5 (APA, 2014) riporta la presenza di deficit persistenti della comunicazione e dell’interazione sociale in molteplici contesti.  Tali difficoltà interessano sia la componente verbale che non verbale della comunicazione: il bambino con autismo fatica a comunicare i propri bisogni, a comprendere quelli degli altri, a interagire in modo appropriato con le altre persone, a rispondere in modo adeguato alle richieste formulate dalle altre persone, a comprendere le emozioni e gli stati d’animo degli altri, a impegnarsi in conversazioni, a utilizzare in modo efficace il comportamento non verbale e a comprendere quello delle altre persone.

Per quanto riguarda gli interessi ristretti e i comportamenti ripetitivi il bambino con autismo mostra interesse per pochi giochi e spesso questo interesse diventa assorbente, tende a usare i giochi in modo poco funzionale e a mettere in atto comportamenti ripetitivi, per esempio ripetere le stesse frasi, oppure allineare oggetti. I cambiamenti inattesi nelle proprie routine generano spesso frustrazione e difficoltà di accettazione.

Si parla di spettro dell’autismo in quanto le manifestazioni del disturbo sono molto varie:  le difficoltà sperimentate vanno dal bambino che non parla e non comunica ciò che vuole, gioca con pochissime attività in modo ripetitivo, al bambino che riesce a comunicare i propri bisogni, si impegna in brevi conversazioni, ma parla solo di pochi argomenti, fatica a comprendere gli stati d’animo e le emozioni delle altre persone, preferisce ripetere una serie di comportamenti routinari.

Per un approfondimento sul tema
Moderato, P. (2020). Mio figlio non parla: è autismo?, Firenze: GiundiEdu