In ABA esistono diverse procedure per insegnare nuovi comportamenti, una di questa è lo shaping, o modellaggio.
La procedura di shaping può essere utilizzata per insegnare un comportamento nuovo oppure per modificare un comportamento già presente nel repertorio dell’individuo; si tratta di una procedura che può essere applicata in vari contesti: durante le sessioni di terapia, a scuola, a casa e in tutti gli altri ambienti di vita significativi.
Quando si parla di shaping è importante introdurre tre termini: comportamento meta, rinforzo differenziale e approssimazioni successive.
Si definisce comportamento meta il comportamento finale desiderato: ad esempio, per un bambino che emette il suono “ma” il comportamento meta è pronunciare la parola “mamma”; per un ragazzo che si sta allenando nella corsa, il comportamento meta può essere percorrere 10 km di corsa senza sosta.
Quando si utilizza la procedura di rinforzo differenziale si rinforzano le risposte che presentano alcune dimensioni/qualità e non si rinforzano le risposte che non incontrano i criteri stabiliti.
Infine, le approssimazioni successive riguardano il progressivo cambiamento nel criterio per rinforzare il comportamento durante il processo di shaping: il modellaggio inizia rinforzando una risposta (presente nel repertorio della persona) che possiede anche solo un elemento topograficamente simile al comportamento meta.
Nella procedura di shaping si rinforzano in modo differenziale approssimazioni successive di risposta verso il comportamento meta (Martin & Pear, 2000).
In alcuni casi si usa lo shaping per insegnare una topografia di comportamento che – all’inizio del processo di shaping – non è presente nel repertorio della persona. Tornando all’esempio della parola “mamma”, all’inizio del processo di shaping la topografia “mamma” non è presente nel repertorio del bambino: la forma della prima approssimazione rinforzata (“ma”) è diversa dalla topografia finale (“mamma”). In questo caso si parla di shaping tra diverse topografie di comportamento.
In altri casi si usa la procedura di shaping quando il comportamento meta è già presente nel repertorio dell’individuo: si possono quindi modellare altre dimensioni del comportamento come la frequenza, la durata, la latenza o l’intensità. Nell’esempio sull’allenamento per la corsa, l’allenatore del ragazzo può applicare una procedura di shaping per aumentare la resistenza dell’atleta, rinforzando un numero progressivamente maggiore di km percorsi. In questo caso si parla di shaping all’interno della stessa topografia di comportamento.
Attraverso la procedura di shaping è possibile insegnare comportamenti nuovi utilizzando un approccio positivo; di solito lo shaping non prevedere l’utilizzo di contingenze di punizione o altre procedure avversive. Lo shaping può essere utilizzato in combinazione con altre procedure per l’insegnamento di nuovi comportamenti, come il chaining (Cooper, Heron & Heward, 2007).
Bibliografia
Cooper, J. O., Heron, T. E., & Heward, W. L. (2007). Applied behavior analysis.
Martin, G., Pear, J., & Moderato, P. (2000). Strategie e tecniche per il cambiamento: la via comportamentale. McGraw-Hill libri Italia.
Ristallo, A., Scagnelli, M. & Moderato, P. (2019). Interazioni applicate, In Moderato P. (a cura di) Interazioni Umane Manuale di psicologia contestualista. FrancoAngeli: Milano pp 162-205.