CORONAVIRUS: I CENTRI IESCUM PRONTI PER AFFRONTARE L'EMERGENZA
IESCUM  sospende l’attività presso i centri ABAx per aderire alle norme previste dal decreto ministeriale e per un senso di responsabilità: la salute di tutti noi dipende dalla nostra etica e responsabilità civile.
Le famiglie stanno vivendo  con ansia  e criticità  questo momento di emergenza che coinvolge tutta la vita familiare e, sentono la fatica di adattare al meglio le routine. Questa loro fatica è anche la nostra, e tutta l’equipe di IESCUM intende esser di aiuto. 
Abbiamo scelto di rimanere vicino alle famiglie proponendo modalità alternative per dare supporto ai genitori e per proseguire gli interventi basati sull’analisi del comportamento con i bambini.
 
IESCUM sta sperimentando l’utilizzo di piattaforme online che permettono di proseguire gli interventi con i bambini e i genitori garantendo l’efficacia del trattamento. Tale supporto permette di fornire supporto ai genitori per la gestione delle routine, delle autonomie, dei momenti di gioco e di comunicazione.
 
Le proposte di IESCUM sono su diversi livelli. 
 
Il primo livello è rivolto ai bambini e ragazzi con un profilo che permette di avere un contatto diretto anche attraverso la modalità online. In questi casi, l’utilizzo del computer ha aumentato la loro motivazione allo studio tanto da riuscire a fare incontri di 2 ore continuative. L’intervento pre emergenza prevedeva già l’utilizzo di power point, o altre applicazioni che potenziavano lo studio, per cui è stato relativamente facile spostarsi verso una modalità totalmente a distanza.

Il secondo livello
di intervento è rivolto a bambini che non sono in grado di sostenere una relazione mediata da uno schermo per cui IESCUM propone interventi di 1 ora mediati da un tecnico di analisi del comportamento o assistente analista del comportamento e un adulto di riferimento. L’adulto di riferimento segue in diretta le indicazioni dell’esperto e guida il bambino secondo gli obiettivi condivisi prima dell’incontro a distanza. L’esperto guida l’adulto nella gestione del rinforzo e nel dare e togliere l’aiuto. Tutto questo richiede un adattamento dei materiali e delle modalità comunicative che richiede tempo per la preparazione della sessione virtuale.

Il terzo livello
è rivolto alle famiglie che non se la sentono di intraprendere sessioni di apprendimento a distanza. In tal caso IESCUM propone colloqui a distanza con i genitori di parent training e consapevolezza genitoriale per guidarli nella quotidianità.

Consapevoli che tutto ciò richiede un adattamento da parte di tutte le figure coinvolte (professionisti e genitori) riportiamo a seguire alcuni consigli rivolti ai genitori per gestire al meglio alcuni obiettivi che rimangono prioritari: la comunicazione e il gioco. Il testo è tratto dal libro “Mio figlio non parla, è autismo?”:

La casa rappresenta il primo contesto in cui il bambino può sperimentare l’efficacia delle prime interazioni, la funzione della comunicazione è imparare modalità di gioco sempre più complesse parallelamente alle autonomie personali. Ma insegnare ad un bambino non è facile, i tempi di attenzione sono limitati, le abilità cognitive non supportano giochi complessi per cui l’adulto deve imparare a sviluppare lui stesso nuove abilità che gli permettono di interagire con il figlio in modo sereno ed efficace soprattutto in presenza di fragilità o ritardi evolutivi.

Il gioco è il contesto di apprendimento privilegiato per i bambini. I bambini, infatti, attraverso il gioco imparano a sperimentare e a sperimentarsi: non è solo un'attività che procura piacere, ma è funzionale alla loro crescita. Giocare aiuta a sviluppare le pietre miliari quali il linguaggio, la comunicazione funzionale, le autonomie personali e sociali. Ma non sottovalutiamo due aspetti fondamentali:
1.    giocare per un adulto non è facile;
2.    il termine stesso “gioco” crea molti malintesi.
 
Giocare con i figli può essere impegnativo, soprattutto dopo una giornata di lavoro. E le modalità di gioco possono risultare incomprensibili per un adulto: per esempio i genitori propongono un gioco educativo appena acquistato e il bambino chiede di imitare un razzo spaziale per dieci volte consecutive. Che cosa fare? Assecondiamo la sua motivazione o imponiamo l’attività educativa che avevamo preparato per lui? Soprattutto quando i bambini sono piccoli (da 1 a 4 anni) è importante creare un contesto di apprendimento in cui si asseconda la motivazione del bambino per guidarlo gradualmente a interagire con le attività che richiedono un maggiore sforzo di attenzione. È importante che l’adulto osservi il gioco spontaneo del bambino e si inserisca gradualmente nel gioco apportando elementi di piacevolezza in più rispetto al gioco solitario originario. Nella fase iniziale del gioco quotidiano l’adulto ha il compito di rendersi essenziale, attraverso l’adulto il bambino può volare più in alto, può creare una pista del treno più lunga etc. In questo modo, si creano le basi per un contesto di apprendimento motivante a tal punto che il bambino sarà maggiormente predisposto a giocare secondo le indicazioni dell’adulto. 
Nell’organizzare i momenti di gioco è importante: 

Creare motivazione (Pairing): 
o identificare i giochi più graditi al bambino
o mostrare modi nuovi e divertenti di giocare con il gioco
o fare in modo che il bambino non abbia libero accesso al gioco, ma che sia l’adulto a consegnarlo
o presentare attività di gioco “ a tema”, per esempio: i veicoli, gli stickers, gli strumenti musicali
o Prediligere attività o oggetti scomponibili in diverse parti come la pista del treno, puzzle, set play dooh oppure più varianti dello stesso oggetto come 5-6 macchine luminose di diverso colore.
o Commentare in modo positivo (wow arriva l’elicottero!)
o Lodare il bambino (bravissimo che hai messo questo pezzo) 
 
Sfruttare il momento del gioco per promuovere la comunicazione
Quando si nota che il bambino mostra interesse per un gioco, è bene suggerire ciò che dovrebbe dire il bambino, aspettare che lui ripeta prima di consegnare il gioco. Riproporre questa attività più volte in modo da favorire l’apprendimento della comunicazione.
 
Iniziare e finire i momenti di gioco con il pairing (punto 1)
Tali momenti sono molto importanti in quanto il bambino può sperimentare la funzionalità del linguaggio e il genitore sperimenta la gratificazione per l’apprendimento del figlio.

ESEMPI DI CONTESTI MOTIVANTI PER INCENTIVARE LA COMUNICAZIONE

contesti motivanti
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